mercoledì 23 dicembre 2009

Lettera del Presidente e della Direttrice

IL MONDO A COPENAGHEN:UN'OCCASIONE PERSA
Impegni volontari e su base nazionale, senza verifica né scadenze. Il vertice si chiude con un accordo che delude le speranze del mondo. I cambiamenti climatici però non si fermano. E nemmeno il processo per un trattato vincolante


La più importante, partecipata, disorganizzata conferenza delle Nazioni Unite non è riuscita a dare al Mondo la risposta che si aspettava per fermare i cambiamenti climatici. Dopo due settimane di discussione con l'intervento di 120 tra Capi di Stato e di Governo, la distanza tra le posizioni dei diversi Paesi si è rivelata alla fine incolmabile sui punti più delicati di trattativa.
E solo nelle ultime ore si è scongiurata una rottura completa delle trattative che avrebbe riportato la discussione indietro di 20 anni. L'accordo uscito dal vertice non è la risposta che serve alla crisi climatica: gli impegni di riduzione sono solo volontari e su base nazionale, ed è tutto rinviato per quanto riguarda lo stabilire metodi di controllo e verifica di tali riduzioni e le scadenze precise per la sottoscrizione di un trattato internazionale.
Eppure mai il mondo era stato così vicino a un accordo internazionale che avrebbe permesso di superare il Protocollo di Kyoto nel fissare nuovi e più ambiziosi obiettivi per tutti i Paesi e nel sostegno finanziario agli interventi di mitigazione e adattamento nei Paesi poveri sia nel breve che nel medio periodo. Tutte queste decisioni sono rinviate, si spera al prossimo vertice di Bonn a giugno con la speranza di affrontare e risolvere finalmente i punti più delicati. Nel frattempo però il cambiamento climatico non si ferma, anzi obbliga a lavorare con ancora maggiore impegno per arrivare finalmente a un accordo vincolante che spinga le soluzioni capaci di dare risposte per i cittadini delle diverse parti del Pianeta.
Ma la Conferenza di Copenaghen sarà ricordata anche per altri due motivi. Il primo è il salto di scala delle questioni ambientali. Attraverso la chiave del clima sono state come mai nella storia al centro dell'agenda politica internazionale, con un dibattito che ha visto tutti i Governi presentarsi alla Conferenza con obiettivi e politiche nazionali per la riduzione delle emissioni. Il secondo è la straordinaria partecipazione della società civile internazionale alla Conferenza: oltre 35mila persone che hanno raggiunto la Capitale danese, una variegata partecipazione di organizzazioni ambientaliste e sociali dalle più diverse parti del Mondo che ha promosso centinaia di appuntamenti e iniziative, e che però sono stati tenuti proprio negli ultimi e più decisivi giorni fuori dal vertice.
Dobbiamo ripartire da qui come Legambiente per guardare alla situazione italiana, per capire come far uscire il nostro Paese dall'incredibile isolamento nel modo in cui elude la questione climatica confermato anche dall'atteggiamento avuto dal Governo durante il vertice. Per farlo dovremo lavorare con ancora maggiore impegno per mostrare come questa direzione di rotta sia nell'interesse dell'Italia e dei suoi cittadini, oltre che un'occasione per muovere un cambiamento che può aiutarci a uscire dalla crisi e guardare con più ottimismo al futuro.
Da gennaio saranno moltissime le occasioni, le iniziative, gli appuntamenti che Legambiente metterà in campo per continuare a combattere i mutamenti climatici, fare pressione sulla politica, informare i cittadini, sensibilizzare imprese e istituzioni. Ma abbiamo bisogno dell'aiuto di tutti: per partecipare e chiedere informazioni visita il sito http://www.legambiente.it/per sostenere la nostra azione potete rinnovare la vostra iscrizione se non l'avete ancora fatto o darci un contributo per portare avanti le nostre iniziative per il clima.

Vittorio Cogliati Dezza- Presidente Nazionale Legambiente
Rossella Muroni- Direttrice generale Legambiente

Se volete sostenere Legambiente e il Circolo "La Foenna" mandate una mail a circololafoenna@hotmail.it e sarete ricontattati.






sabato 5 dicembre 2009

100 Piazze per il Clima- 12 Dicembre per Copenaghen




ANCHE IO MI METTO IN MARCIA PER IL CLIMA E CHIEDO AL GOVERNO ITALIANO DI:

- farsi promotore di un’iniziativa politica forte a Copenaghen che porti a un accordo mondiale equo, solidale e vincolante per la riduzione dei gas serra: le emissioni devono diminuire a livello globale almeno dell'80% entro il 2050, affinché il riscaldamento del pianeta rimanga al di sotto dei 2° C

- adoperarsi per ridurre nel nostro Paese le emissioni di gas che danneggiano il clima della terra: le emissioni dei paesi sviluppati dovrebbero essere ridotte del 40% entro il 2020

- eliminare lo spreco di energia che serve per illuminare, riscaldare e rinfrescare le nostre case; migliorare l'efficienza energetica di industrie e trasporti; valorizzare il contributo dell'agricoltura

- far posto alle fonti energetiche rinnovabili, sicure e non inquinanti, che rappresentano anche un'occasione di sviluppo per il nostro sistema produttivo e di lavoro dignitoso per molti dei nostri giovani

- adoperarsi per introdurre l'obiettivo di fermare la deforestazione e le emissioni associate a livello globale entro il 2020 e nelle aree critiche entro il 2015.

Scopri su http://www.100piazze.it/ dove sono le 100 piazze per il clima e firma la petizione per chiedere al Governo Italiano un impegno preciso e concreto in vista del Vertice di Copenaghen!


Verso Copenaghen


La febbre che abbiamo fatto venire alla nostra Terra va fermata.
Fermare il cambiamento climatico è ancora possibile. Ma è tempo di agire.
Tutti possiamo fare qualcosa, rivedendo i nostri stili di vita. I governi, che rappresentano l'interesse di tutti noi cittadini, devono agire.L'occasione per farlo è ORA!

A Copenaghen il Mondo è chiamato a prendere una decisione per fermare la crescita dei gas serra. Dal 7 al 18 dicembre i governi di oltre 190 paesi si riuniscono a Copenaghen per siglare un nuovo accordo globale sul clima. Molti e autorevoli studi confermano oramai che se non si agisce in fretta la temperatura globale salirà di oltre 1,5°C con conseguenze irreversibili per il pianeta. Già oggi ci troviamo di fronte ad un’evidente accelerazione degli impatti del surriscaldamento globale con effetti sempre più rilevanti in molte parti del Pianeta. Secondo l’Alto Commissariato per i rifugiati dell’Onu, il 66% dei profughi registrati nel 2007 sono persone colpite da catastrofi naturali o da mutate condizioni dell’ecosistema.
La conferenza di Copenaghen è un appuntamento cruciale, che non ammette ulteriori slittamenti. Secondo gli scienziati occorre un taglio delle emissioni di CO2 dell’85% entro il 2050 dei gas serra. Ma è nel breve periodo che si gioca la battaglia più importante. Entro il 2020 i paesi industrializzati, che sono i maggiori responsabili della situazione attuale, devono ridurre i gas serra del -40% almeno rispetto ai livelli del 1990. Allo stesso tempo dovranno garantire alle economie in via di sviluppo almeno 110 miliardi di euro l’anno per far fronte agli impatti del cambiamento climatico e per la diffusione di tecnologie verdi e sostenibili.
Un pianeta libero dalla dipendenza delle fonti fossili è possibile e necessario. L’efficienza energetica, la diffusione delle fonti rinnovabili, lo sviluppo di reti sostenibili per il trasporto sono soluzioni a portata di mano e con gli adeguati investimenti possono portare vantaggi economici oltre che ambientali.